Monte Guglielmo (mt. 1948) da Pezzoro |
Siete qui: Homepage > Escursioni > Escursioni1 > Escursioni2 > Monte Guglielmo Sabato 22 luglio 2006 mi dedico ad una escursione sulla montagna conosciuta ed amata da tutti i bresciani o quasi: il monte Guglielmo o Gölem. A questa cima si può accedere da diversi versanti (da Zone, da Caregno, da Cimmo, dalla valle d'Inzino ecc.); uno dei sentieri più frequentati sia nella stagione "buona" sia nel periodo invernale è quello che parte da Pezzoro (mt. 911). Nello zaino controllo che ci siano la macchina fotografica digitale per le rituali immagini, una buona scorta di acqua per la notevole calura estiva, le scarpette ginniche per la discesa. Dopo
aver superato il Rifugio Cai Valtrompia (mt. 1259), prima tappa della
salita, alzo gli occhi verso la meta lontana: illuminata dal sole, risplende
la punta del monumento al Redentore. Come resistere alla tentazione di
scattare una fotografia? Pensato e subito fatto, direte voi, ma ecco l'inconveniente:
le batterie ricaricabili risultano essere scariche. In due ore e mezza di "scarpinata" raggiungo la vetta del Castel Bertino, meglio nota come Monte Guglielmo, ove sorgono il Monumento al Redentore con una porta bronzea raffigurante papa Giovanni Paolo II, inaugurata domenica scorsa da mons. Francesco Beschi, e la statua, anch'essa in bronzo, di papa Paolo VI. La giornata, dicevo sopra, è assai assolata e la notevole temperatura crea una leggera foschia che impedisce di vedere in lontananza il Bernina e l'Adamello, ma permette di ammirare in tutta la sua ampiezza il lago d'Iseo. Proprio di fronte ad esso mi godo lo spettacolo e mangio la frutta che mi sono portato; poi estraggo dallo zaino un libretto "Le ore di Dio" edizioni Paoline. Lo sguardo cade su una pagina dal titolo "Il dolore è per tutti". Leggo e lascio libera la mente di riflettere. Effettivamente
la vita di ogni persona non è mai del tutto al riparo dal dolore
e dalla sofferenza. Ci sono alcuni che sembrano perseguitati, "maledetti":
il loro cammino è segnato costantemente dalla malattia, dalle tragedie
famigliari o personali. Essi mi fanno pensare al povero Giobbe. Chi desidera vedere alcune immagini relative al monte Guglielmo può raggiungere il sito di Paolo Santini, che ringrazio. http://utenti.lycos.it/PaoloSantini/guglielmo.htm Pralboino, 22 luglio 2006 [ CHIUDI ] |